«La forza dell’amore e della compassione
è più grande della potenza delle armi».
Mahatma Gandhi
«Il mondo è offuscato dall’angoscia, la pace è in pericolo: le stesse vie della pace sono immerse nell’oscurità e sboccano nell’ostilità. Ogni segnale capace di illuminarci è importante; Gandhi è uno di questi segnali che indicano verso la pace, un segnale dotato di una potenza e di una luminosità che ben pochi uomini hanno». Così si apre l’Introduzione all’opera Parole di pace del Mahatma Gandhi, che raccoglie aforismi, citazioni e discorsi da lui tenuti nel corso degli anni. Ne riproponiamo di seguito alcuni dedicati in particolare alle donne, augurando alle nostre lettrici e ai nostri lettori un buon cammino quaresimale, nel segno della pace e della nonviolenza.
Se non si vuole che la società umana sia annientata da folli guerre tra le nazioni e da altre ancor più folli condotte contro i suoi fondamenti morali, le donne dovranno fare la loro parte, ma non alla maniera degli uomini, come alcune di esse stanno cominciando a fare, ma nel modo loro proprio. Le donne non possono migliorare l’umanità emulando gli uomini nel favorire ampiamente un insensato annientamento della vita. Prendano sul serio il privilegio che esse hanno di distogliere dall’errore l’uomo traviato, prima che sia lui a trascinare la donna nel suo decadimento.
Harijan, 14.11.1936
Uomo e donna vivono la medesima vita, hanno gli stessi sentimenti. L’uno è il complemento dell’altra, e senza di lei non può vivere. Poiché, fin dai tempi antichi, l’uomo ha dominato la donna, ne è derivato l’insorgere in lei di un complesso di inferiorità. E così essa ha finito per credere alla teoria egoistica dell’uomo, in base alla quale la donna deve essere sottomessa all’uomo. Tuttavia, gli uomini dotati di spirito profetico hanno riconosciuto la pari dignità dell'uomo e della donna... Pur essendo diverse le dimensioni lavorative, da uomo e donna si esigono le medesime virtù universalmente umane.
Ora, se bisogna aspirare alla verità e alla nonviolenza in tutte le dimensioni della vita, spero vivamente che in questo quadro la donna assuma senza contestazioni un ruolo direttivo e che trovando in questo modo il suo posto nello sviluppo dell’umanità, il suo complesso di inferiorità svanisca.
Come ho già fatto intendere precedentemente, io ritengo che la donna sia la personificazione dell’ahimsa (nonviolenza). Ahimsa significa amore infinito, nel quale si esprime anche una sconfinata capacità di soffrire... Permettiamo alla donna di estendere questo amore a tutta l’umanità... A lei è dato di insegnare la pace ad un mondo lacerato.
Harijan, 24.2.1940
La nonviolenza non si predica. Si è soliti presentare agli uomini la pratica della violenza per mezzo di simboli esteriori. Si impara a far fuoco sulle mensole, poi sui bersagli, poi sugli animali; dopodiché si è diventati esperti nell’arte del distruggere. L’uomo non violento non ha armi in pugno, e perciò la sua parola e il suo operato sembrano ugualmente inefficaci... Ma 1’effetto del nostro operato è spesso tanto più incisivo quanto meno è visibile.
Harijan,20.3.1937
Quanto più frequentemente la si adotta, tanto più la nonviolenza è efficace e inesauribile, e alla fine il mondo intero sembra rimanere a bocca aperta ed esclamare: è accaduto un miracolo! Non c’è miracolo che non scaturisca dall’effetto silenzioso di una forza invisibile; la nonviolenza è la forza più invisibile e più efficace di tutte.
Harijan,20.3.1937
Come posso conservare la fede nella verità e nella nonviolenza? La bomba atomica non ha volatilizzato questa fede? No, piuttosto mi ha confermato che le forze più potenti al mondo sono la verità e la nonviolenza.
Harijan, 10.2.1946
Lo spirito della nonviolenza si acquista per mezzo di un lungo esercizio di autodisciplina, entrando infamiliarità con le misteriose forze dell’interiorità. Esso trasforma l’atteggiamento nei confronti della vita; giudica le cose in modo diverso e stravolge i calcoli fatti precedentemente. E quando (lo spirito della nonviolenza) diventa sufficientemente intenso, può trasfigurare tutto l’universo.
Young India, 23.9.1926
Gli uomini hanno continuamente tentato di giustificare la violenza e la guerra adducendo il fatto che l’autodifesa è indispensabile. Si è sempre stati concordi sulla regola in base alla quale alla violenza di chi aggredisce si può rispondere soltanto con la più forte violenza di chi difende. In questo modo gli uomini si sono ovunque lanciati in una folle corsa agli armamenti, e non si scorge ancora l’alba del giorno in cui la spada sarà sostituita dall’aratro.
Harijan, 31.8.1947
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