L’Editrice Queriniana si unisce al sentimento di cordoglio di quanti in questi giorni piangono la scomparsa di papa Francesco, discepolo di Cristo e pastore del gregge che, senza adeguarsi a schemi preconfezionati, in questi dodici anni ha avviato processi non più reversibili, che andranno oltre questo pontificato. Nel salutare in lui il servitore del Regno e il vescovo di Roma, facciamo nostre le parole scritte dal cardinal Kasper nel 2015, che restano ancor oggi immutate a dire la prospettiva rivoluzionaria di Francesco.
La sfida di questo pontificato è molto più radicale di quella che i più sospettano. È una sfida per quei conservatori che non si vogliono più lasciar sorprendere da Dio e rifiutano le riforme, come anche per quei progressisti che aspettano qui e ora concrete soluzioni fattibili. La rivoluzione della tenerezza e dell’amore e la mistica degli occhi aperti potrebbero deludere sia gli uni sia gli altri e alla fine, però, avere ragione.
«La gioia del vangelo» alberga in sé, infatti, una promessa la cui realizzazione, dentro la storia, non sarà mai piena. Anche la chiesa sarà sempre una chiesa non solo dei santi, ma anche dei peccatori, che ha continuamente bisogno di rinnovamento. Nulla è peggio del furore dei catari, degli inquisitori e dei rigoristi privi di misericordia, che rimpiangono una chiesa pura del passato, che neanche allora esisteva. Nulla è peggio dello zelo di utopisti esaltati, che si credono progressisti, per una chiesa del futuro pura e ideale, che contesta senza misericordia la situazione attuale. Al di là dell’ideologia reazionaria e dell’utopia fanatica c’è il realismo cristiano della gioia del vangelo. Il suo messaggio escatologico di speranza diventa realtà già adesso, come segno ed esempio, in uomini e donne santi, per lo più poco appariscenti. Ciò che il papa propone è la via umile delle persone credenti, che possono spostare continenti e montagne (Mt 17,19; 21,21).
Un tantino di misericordia – così egli dice – può cambiare il mondo. Questa è la cristiana rivoluzione della rivoluzione, così come viene abitualmente intesa. È la rivoluzione nel senso originario della parola, il ritorno alle origini del vangelo come via incontro al futuro, una rivoluzione della misericordia.
