20/03/2018
394. KARL LEHMANN (1936-2018)
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Il cardinale Lehmann è scomparso all’età di 81 anni, l’11 marzo 2018; il porporato soffriva delle conseguenze di un ictus e di un’emorragia cerebrale che l’avevano particolarmente debilitato. La chiesa cattolica, in Germania e non solo, ha perso così un vescovo e teologo molto noto e amato, una delle figure simbolo del cattolicesimo progressista. I funerali si terranno mercoledì 21 marzo alle 15.00 nella Cattedrale di Magonza, presieduti dal vescovo Peter Kohlgraf. Di seguito, un breve profilo del cardinale.

 

 

Non si può fare il bilancio di una vita basandosi solo su dei numeri. E tuttavia, i numeri possono darci almeno un’impressione del significato di quella vita. Per quanto riguarda il cardinale Karl Lehmann, due sono le cifre principali: 33, gli anni in cui è stato vescovo di Magonza; e 21, gli anni come Presidente della Conferenza episcopale tedesca. Lehmann è stato dunque per decenni tra i più noti rappresentanti del cattolicesimo in Germania e non solo.

Nato il 16 maggio del 1936 a Sigmaringen, dopo gli studi superiori Lehmann studiò filosofia e teologia presso la Albert-Ludwigs-Universität di Friburgo e presso l’Università Gregoriana di Roma, dove venne ordinato sacerdote nel 1963 dal cardinale Julius Döpfner. In qualità di assistente di Karl Rahner, Lehmann poté prendere parte in quegli anni al concilio Vaticano II (1962-1965). Così Lehmann ricordava quel periodo: «Una partenza con un forte vento fresco. Rispetto alla chiusura percepita all'inizio dei miei studi, ora c'era una maggiore apertura e libertà di sentire». Dopo il dottorato in filosofia (1962) con una tesi su Martin Heidegger, e il dottorato in teologia (1967) con una tesi sulla resurrezione, entrambi presso la Gregoriana, nel 1968 Lehmann giunse a Magonza come docente di dogmatica e di propedeutica teologica. Poiché non aveva conseguito il dottorato né l’abilitazione in Germania, sussistevano dei problemi formali, risolti grazie all’intervento dell’allora professore Joseph Ratzinger (con il quale, in seguito, Lehmann avrà dei contrasti, sia sul versante della morale familiare, sia in campo ecumenico). Dopo soli tre anni, Lehmann si trasferì all’università di Friburgo, dove ebbe come studente anche Gerhard Ludwig Müller.

Il 23 giugno 1983 Lehmann venne nominato vescovo di Magonza da papa Giovanni Paolo II; era allora il più giovane vescovo cattolico in Germania. Come proprio motto episcopale, egli scelse l’espressione paolina State in fide – «state saldi nella fede» (1Cor 16,13).

Nel 1987 fu eletto presidente della conferenza episcopale tedesca. Fu l'inizio di un mandato durato 21 anni che ha reso Lehmann noto a livello nazionale e internazionale, come volto e voce della Chiesa cattolica in Germania. Nel corso del suo ventennio di presidenza, egli ha potuto dare degli impulsi importanti su delle questioni sociali fondamentali e per il dialogo ecumenico; il cancelliere Schröder lo definì un partner prezioso per le questioni politiche. Da ricordare, in quegli anni, la caduta del muro di Berlino e la riunificazione della Germania, che Lehmann curò sotto il profilo dell’unità tra chiesa cattolica dell’Est e dell’Ovest. 

Tuttavia, forse la più grande sfida che si trovò ad affrontare in qualità di presidente della conferenza episcopale fu il dibattito sui consultori statali per le donne incinte in difficoltà, argomento sul quale entrò in divergenza con Giovanni Paolo II, opponendosi alla volontà del pontefice di ritirarsi dal sistema di consulenza statale. «Pensavo che [il papa] mi avrebbe buttato fuori», dichiarò Lehmann in seguito. Il confronto con il pontefice non gli fu mai negato, ma comunque nel 1999 i vescovi tedeschi dovettero rendere noto il ritiro dal sistema statale, optando per un nuovo sistema di consulenza conforme al volere del papa. 

Ciononostante e quasi a sorpresa, Lehmann fu creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 2001. In quanto cardinale, egli prese parte a due conclavi: nell’aprile 2005, con l’elezione al soglio pontificio di Benedetto XVI, e nel marzo 2013, quando fu tra i più convinti elettori del suo successore, papa Francesco.

Karl Lehmann è stato senza dubbio uno dei vescovi più amati in Germania. Egli viene ricordato dalla gente come "un grande dono", "un meraviglioso vescovo", e anche un grande teologo, autore di numerosi saggi, e filantropo.

 

 

 

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