Johann Baptist Metz, il noto teologo fondatore della cosiddetta «nuova teologia politica», è morto lunedì 2 dicembre 2019 all'età di 91 anni. Docente emerito dell’Università di Münster, è considerato tra i più importanti pensatori del periodo successivo al concilio Vaticano II (1962-1965).
Discepolo di Karl Rahner, Metz ha influenzato la genesi e lo sviluppo della teologia della liberazione latinoamericana e ne ha subito a sua volta l’influsso. Dopo l’esperienza della Seconda guerra mondiale e la morte di milioni di persone, Metz si è chiesto se è ancora possibile parlare di Dio e fare teologia dopo Auschwitz.
Nato il 5 agosto 1928 ad Auerbach, in Baviera, Metz ha compiuto i propri studi a Bamberga, Innsbruck e Monaco laureandosi in filosofia e in teologia. È stato ordinato sacerdote nel 1954. Dopo aver esercitato per alcuni anni il ministero pastorale, è stato docente di teologia fondamentale a Münster dal 1963 al 1993. Dopo il concilio, è stato anche consigliere del segretariato per i non credenti. È tra i fondatori della rivista internazionale di teologia Concilium.
Metz ha altresì influito molto sul Sinodo di Würzburg (1971-1975), il sinodo della chiesa tedesca per la recezione del Vaticano II, dove è stato presente in qualità di consigliere; porta la sua firma il documento finale, dal titolo La nostra speranza, sull'essere cristiani nella vita di ogni giorno.
Metz ha ripetutamente messo in guardia contro un imborghesimento del cristianesimo e un suo livellamento nella società contemporanea, che renderebbe semplicemente irrilevante la fede in Cristo. Egli è stato anche influenzato dalla cosiddetta Scuola di Francoforte e dai suoi massimi rappresentanti (Theodor W. Adorno, Max Horkheimer e Jürgen Habermas, al quale era legato da amicizia). La «nuova teologia politica» fondata da Metz, tuttavia, è stata accolta con grande scetticismo da Joseph Ratzinger, che nel 1979, in quanto arcivescovo di Monaco, ha rifiutato la nomina del prof. Metz ad insegnare nell'università locale. Un riavvicinamento tra i due è stato possibile soltanto al settantesimo compleanno di Metz, nel 1998, in occasione di un convegno.
Metz, che dal 1993 al 1997 è stato anche docente presso l’Università di Vienna, è stato insignito di svariati premi e riconoscimenti. I suoi numerosi testi sono pubblicati in Italia dall’Editrice Queriniana. Fra i titoli principali, ricordiamo: Memoria passionis (BTC 144); Sul concetto della nuova teologia politica (1967-1997) (BTC 101); Sulla teologia del mondo (BTC 1); Mistica dagli occhi aperti (GDT 363); e la recente riedizione di un suo scritto sul Natale, nel volumetto in collaborazione: Natale: memoria, silenzio, utopia (MED 249).
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