07/04/2014
281. INTERVISTA DI FILIPPO RIZZI (AVVENIRE)
NEL 30° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI KARL RAHNER (30 MARZO 1984 - 2014)
A ROSINO GIBELLINI
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Rahner-Barth

1. Qual è in sostanza il significato della teologia del grande teologo Karl Rahner?

La teologia di Rahner rappresenta uno dei tentativi più consistenti del XX secolo per tenere aperta la razionalità ridotta della cultura secolare al più vasto orizzonte di una razionalità che riconosce anche il mistero di Dio. Egli ha insegnato a vedere in ogni tema teologico ciò che è universalmente umano, in quanto l’alleanza con la ragione appartiene fin dall’inizio alla dinamica missionaria del Vangelo. Il teologo tedesco, e questo è tipicamente rahneriano, pratica questa alleanza in ogni questione teologica, e questo metodo dà suggestiva profondità alle sue pagine.



2. Qual è il contributo di Rahner, ma anche di Congar, alla realizzazione della rivista internazionale di teologia Concilium, che si appresta a celebrare il 50° anniversario di edizione (1965-2015)?

Rahner e Congar rappresentano due aree linguistiche decisamente creative nell’elaborare la teologia che ha preparato la tematica e il dibattito conciliare. Dal fervore teologico del concilio nasceva anche la rivista internazionale di teologia Concilium (nel 1965) come forum internazionale di riflessione teologica al servizio della prassi nella chiesa e nella società. Congar rendeva questa testimonianza: «Concilium tenta di essere un radar, che prolunga, nella mutazione contemporanea, la grande tradizione teologica. La teologia è sempre in ricerca. Ciò è importante nel momento in cui siamo aggrediti da tanti problemi nuovi». E Rahner ammoniva: «Certo che passerà molto tempo fino a quando la chiesa, che ha ricevuto da Dio la grazia del concilio Vaticano II, sia la chiesa nella figurazione del concilio Vaticano». Mentre Congar è stato consigliere, Rahner ha assunto, nel primo decennio, la direzione della sezione “Teologia pratica” (e non della Dogmatica, affidata a Schillebeeckx), contribuendo così a declericalizzare la cosiddetta “Teologia pastorale”, in vista della comune responsabilità della evangelizzazione.



3. Qual è il punto più decisivo, a suo parere, della teologia di Rahner, che nei suoi sedici volumi degli Scritti Teologici ha trattato tutti i temi della teologia?

Tra le prospettive aperte indicherei quella che va sotto il nome di “esistenziale soprannaturale”. La grazia come offerta è sempre presente al centro stesso di ogni esistenza umana: qui c’è Dio con la sua grazia liberatrice, che attende come risposta il “sì esistenziale della vita”, il sì al senso positivo della vita. È una visione, che fa sentire a tutti la vicinanza salvifica di Dio.



4. Quale ricordo personale intende evocare in questa circostanza?

Ricordo di aver partecipato, con Gustavo Gutiérrez (che si trovava in quel mese a Roma, riconoscente a Rahner per aver difeso la teologia della liberazione nella sua versione) ai solenni funerali del teologo tedesco a Innsbruck, dove si era ritirato negli ultimi anni. Ai funerali erano presenti anche Metz, Lehmann, Kasper e Schillebeeckx. Ai partecipanti è stato distribuito il Bollettino informativo dei gesuiti della provincia della Germania meridionale (datato München, April 1984/2), dedicato alla figura di Rahner. L’ho sempre conservato, ed ho commentato varie volte ai giovani teologi la sua ultima intervista riprodotta. L’intervistatore domandava: «Come si può trasmettere la fede alla nuova generazione?». Rahner rispondeva: «Innanzitutto si deve predicare bene [sottolineatura nel testo]. Per predicare bene, si deve prima studiare bene la teologia. Ma per predicare bene ci devono essere uomini vivi, devoti, radicalmente cristiani, che possono predicare. Naturalmente ci deve essere anche una certa libertà all’interno dell’esercizio di una tale attività apostolica, o pastorale». La teologia, quindi, è vista come strumento dell’annuncio e della missione.




P.S.  
Il giornalista dell’Avvenire (Milano), Filippo Rizzi, in occasione del 30° anniversario della morte di Karl Rahner ha dedicato un grande articolo in Agorà alla ricorrenza intervistando Ignazio Sanna, Rosino Gibellini e Karl Heinz Neufeld S.J. – riproduciamo una parte della complessa Intervista. Segnaliamo due testi come introduzione alla teologia di Rahner.

Ignazio Sanna 
TEOLOGIA COME ESPERIENZA DI DIO
La prospettiva cristologica di Karl Rahner

Editrice Queriniana, Brescia 1997
Biblioteca di teologia contemporanea 97
pagine 360

 



Albert Raffelt
Hansjürgen Verweyen 
LEGGERE KARL RAHNER

Editrice Queriniana, Brescia 2004
Giornale di teologia 301
pagine 216

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