Il 23 dicembre 2009, dopo breve malattia, si è spento all’età di 95 anni a Nimega (Olanda) – la città dove ha vissuto – il teologo e domenicano Edward Schillebeeckx, che fu tra i fondatori della rivista
Concilium.
Con i suoi molti articoli e libri di carattere accademico e pastorale egli fu fonte di ispirazione per una vasta platea di lettori sia all’interno che all’esterno della chiesa cattolica e delle altre chiese cristiane. La sua erudizione e la conoscenza eminente della tradizione cristiana andò di pari passo con un forte impegno per la chiesa e la società. La sua teologia era incentrata sugli esseri umani nella creazione di un Dio preminentemente umano, il cui oggetto è la salvezza dell’umano:
Deus humanissimus.
Edward Cornelis Florent Alfons Schillebeeckx nacque ad Anversa (Belgio) nel 1914. Divenne membro dei Domenicani nel 1934 e fu ordinato sacerdote nel 1941. Dopo la seconda guerra mondiale, non appena le condizioni lo permisero, si recò a Parigi per specializzarsi negli studi con Marie-Dominique Chenu e Yves Congar. Nel 1957 gli fu assegnata la cattedra di dogmatica e di storia della teologia all’università cattolica di Nimega.
Il concilio Vaticano secondo, che fu sorprendentemente annunciato da Giovanni XXIII il 25 gennaio 1959, doveva avere per la carriera di Schillebeeckx un effetto significativo. Presto si fece intensamente coinvolgere nei lavori di preparazione del concilio e divenne il principale perito dei vescovi olandesi. Le molte lezioni che Schillebeeckx diede a Roma tra il 1963 e il 1965 gli valsero una fama internazionale. A motivo della stretta relazione con l’episcopato olandese e le sue apparizioni alla televisione olandese egli venne considerato
il portavoce teologico del cattolicesimo olandese.
Negli anni Settanta del secolo scorso Schillebeeckx scrisse due studi su Gesù e il suo significato destinati ad aprire nuovi varchi:
Jezus, het verhaal vane en levende (1974) [
Gesù, la storia di un vivente, Queriniana, Brescia 1976] e
Gerechtigheid en liefde: Genade en bevrijding (1977) [
Il Cristo, la storia di una nuova prassi, Queriniana, Brescia 1980]. Questi libri mostrarono che le visioni scientifiche e religiose sugli scritti neotestamentari e la storia della chiesa primitiva non sono contraddittori. Inoltre essi chiarirono come la fede cristiana possa essere di ispirazione alle persone di oggi impegnate a cambiare il mondo. Schillebeeckx si dedicò molto in varie forme di teoria critica. Ebbe un’affinità con quella che è chiamata la “teologia politica” di Johann Baptist Metz ed anche, dai suoi primi esordi, con la teologia della liberazione latino-americana. Nel 1979 l’università di Nimega concesse una laurea
honoris causa al teologo peruviano Gustavo Gutiérrez, e in questa occasione Schillebeeckx tenne la prolusione ufficiale.
Egli fu coinvolto negli sviluppi ecclesiali più interni. Scrisse opere teologiche penetranti e controverse sull’organizzazione della chiesa e, specialmente, sull’interpretazione del ministero sacerdotale in
Kerkelijk ambt (1980) [
Il ministero nella Chiesa. Servizio di presidenza nella comunità di Gesù Cristo, Queriniana, Brescia 1981] e
Pleidooi voor mensen in de kerk (1985) [
Per una Chiesa dal volto umano. Identità cristiana dei ministeri nella Chiesa, Queriniana, Brescia 1986].
In qualità di consulente dell’episcopato olandese negli anni tra i Sessanta e i Settanta del secolo scorso, Schillebeeckx fu investito dai conflitti che gli sviluppi causarono all’interno della chiesa. Per tre volte fu chiamato a Roma per dare giustificazione delle sue concezioni teologiche. La sua teologia non venne mai veramente condannata ma si creò attorno a lui un clima di sospetto. Egli stesso si sentì frainteso, pur non portandolo mai ad ostilità verso la chiesa istituzionale.
Numerose lauree
honoris causa ed altri riconoscimenti controbilanciarono le critiche mosse dalla chiesa cattolica. Nel 1982 il principe consorte Bernhard d’Olanda conferì a Schillebeeckx il prestigioso premio Erasmus.
Dall’epoca della sua messa a riposo nel 1983 fino a poco prima della morte è rimasto un teologo attivo. Dopo la pubblicazione di
Mensen als verhaal van God (1989) [
Umanità, la storia di Dio, Queriniana, Brescia 1992], con cui completò la prevista trilogia su Gesù quindici anni dopo la pubblicazione del primo volume, progettò di riscrivere il suo maggior lavoro sul significato teologico della liturgia e dei sacramenti che era stata la sua dissertazione di laurea. La malattia e la morte impedirono a Schillebeeckx di portare a termine il nuovo libro sui rituali cristiani.
Come fondatore di
Concilium Edward Schillebeeckx scrisse insieme a Karl Rahner l’
Editoriale del primo numero della rivista pubblicato nel 1965. La teologia che
Concilium mirava a sviluppare era così caratterizzata
È impossibile accennare […] ai tratti caratteristici di questa teologia che vive intenzionalmente della Scrittura e della storia della salvezza e che, al tempo stesso, ha il coraggio di affrontare con audacia e discrezione i problemi dell’attuale condizione umana. Mentre cerca, partendo dalla nostra situazione, la via per una migliore comprensione della parola di Dio sull’uomo e sul mondo del nostro tempo. Una simile visione teologica è necessaria per chiunque, nella fede, si presenti ad agire nella chiesa e nel mondo (1).
Ebbe una partecipazione vigorosa nei dibattiti sul profilo e la strategia della rivista nel corso dei decenni. Fu di aiuto affinché il Segretariato di
Concilium restasse a Nimega. Tra il 1965 e il 1997 Schillebeeckx scrisse circa diciotto articoli per la rivista
(2), che riflettono nei loro argomenti le evoluzioni della sua teologia. Negli anni Settanta del secolo scorso si concentrò sull’eredità del concilio e affrontò i “segni dei tempi”. Dalla metà degli anni Settanta Gesù fu lo scopo dei suoi lavori. Negli anni Ottanta tornò a parlare dell’aggiornamento della chiesa e, specialmente, del rinnovamento necessario del ministero nella chiesa. Schillebeeckx si ritirò da
Concilium alla metà degli anni Ottanta.
Noi abbiamo fede che Edward Schillebeeckx viva con Dio, che egli ha creduto essere nuovo in ogni momento, e che in ogni momento risana e rinnova.
Erik BorgmanDocente di teologia sistematica all’università di Tilburg (Olanda), vicepresidente di
Concilium, consigliere della Fondazione Edward Schillebeeckx di Nimega (Olanda).
E-mail: e.p.n.m.borgman@uvt.nl
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Note 1 Una nuova rivista internazionale di teologia. Perché e per chi?, in
Concilium 1/1965 (L’ecclesiologia, oggi. Problemi Chiesa e mondo), 13s.
2 [Nell’edizione italiana sono così distribuiti:
Concilium 1/1965; 6/1968; 1/1969; 3/1973; 4/1973; 5/1973; 3/1974; 3/1976; 3/1980; 9/1980; 5/1982; 4/1983; 10/1983; 6/1984; 4/1985; 4/1997].
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Traduzione dall'inglese a cura della Redazione
Forum teologico, a cura di Rosino Gibellini
Editrice Queriniana, Brescia (UE)"