Tra le opere che hanno ben figurato alla Buchmesse di Francoforte nel settore religioso, è da segnalare il Lessico delle opere teologiche: un’opera rilevante, non solo per i teologi ma anche per i filosofi e per gli storici delle religioni. Il volume non solo ha attirato l’attenzione degli editori a Francoforte, ma è stato oggetto di lodevoli recensioni nelle riviste teologiche e culturali. Proponiamo qui una delle presentazioni più dettagliate e articolate.
Il Lessico delle Opere Teologiche è frutto generoso del lavoro di una Commissione teologica a partire da due firme di livello internazionale: il cattolico Bernd Hilberath e l'evangelico Eberhard Jüngel, in collaborazione con Michael Eckert della Facoltà di teologia cattolica di Tübingen ed Eilert Herms della Facoltà di teologia evangelica di Tübingen.
La Commissione è composta da 250 teologi e teologhe, oltre mille sono le opere teologiche citate, numeri che attestano l'orizzonte ecumenico del presente Lessico.
Un'opera di consultazione sui duemila anni di storia del cristianesimo nei diversi territori del pensiero teologico: dal cristianesimo antico (in realtà il "giovane" cristianesimo!), quindi la Patristica, per arrivare fino all'alba del terzo millennio; arco di tempo enorme che richiede di essere continuamente scandagliato e rivalutato sotto diversi aspetti e molteplici prospettive dai teologi per i quali il Lessico risulta un prezioso supporto; un testo che costituisce inoltre un autentico ausilio per filosofi e sicuramente per cultori di scienze religiose, ma risulta strumento qualificato di consultazione altresì per studenti delle materie letterarie.
Questo Lessico delle Opere Teologiche è praticamente unico nel suo genere in Italia: l'edizione pubblicata da Queriniana è in traduzione integrale, e questo è importante anche perché sono stati mantenuti l'ampiezza "cattolica" proprio nel senso di "universale" ed il respiro ecumenico di una concreta collaborazione tra centinaia di valenti studiosi delle diverse confessioni.
Nella biblioteca ideale di un teologo il Lessico, ovviamente strutturato per "voci", è da tenere concretamente in considerazione.
Le "voci" del Lessico si muovono, appunto, in un arco storico amplissimo: le opere sono citate, solitamente, sulla base alfabetica del titolo originale (il titolo della prima edizione stampata); sono menzionate con una puntuale inquadratura storico-teologica opere grandi e "piccole". Iniziando dall'opera cinquecentesca della letteratura ascetica e mistica del Rinascimento spagnolo, Abecedario espiritual di Francisco De Osuna, si passa dal De imitatione Christi, come sappiamo un vero gioiellino della spiritualità medievale; con un balzo all'indietro vicino alle origini del messaggio cristiano ecco la Didachḕ tôn dṓdeka apostólōn: «Quest'opera, composta attingendo a diverse tradizioni e ricorrendo a diversi generi letterari, rappresenta il più antico ordinamento cristiano della comunità giunto sino a noi» (M. Hartmann, 255); una carrellata rilevante di opere che hanno segnato capitoli, seppur dai tratti controversistici aspri, della storia del pensiero teologico cristiano occidentale come il De servo arbitrio di Martin Lutero contrapposto al De libero arbitrio diatribe sive collatio di Erasmo da Rotterdam. E, di tutt'altro genere, opere di bilancio e rilancio esegetico come: Die Geschichte der Leben-Jesu-Forschung (Storia della Ricerca sulla Vita di Gesù) di Albert Schweitzer; Katholische Dogmatik (Dogmatica Cattolica) di Michael Schmaus (a far data 1937) che «rappresentò una nuova concezione epocale, nella quale l'approfondimento scientifico della verità della fede si accompagnava ad una attenzione alla predicazione (fondata nel carattere verbale della rivelazione) e alla vita religiosa pratica» (L. Scheffczyk, 451); e ancora: opere dal sapore antico ma che hanno gettato le basi del cristianesimo nell'età moderna, scritti molto diversi tra loro, ma fondamentali come gli Exercitia spiritualia (Esercizi spirituali) di Iñigo López De Oñaz Y Loyola (Ignazio di Loyola); e l'Institutio christianae religionis di Giovanni Calvino.
Qui si ricorda l'opera edita originariamente a Lugano (1848, scritta nel 1832-1833): Delle cinque piaghe della Santa Chiesa di Antonio Rosmini (Conte di Rosmini-Serbati); opere di autori, veri giganti del Novecento, con il genio teologico di nomi del calibro di Hans Urs von Balthasar, Karl Barth, Dietrich Bonhoeffer, Rudolf Bultmann, Marie-Dominique Chenu, Yves Congar, Karl Rahner, e tanti altri; giungendo in conclusione a Zwischen den Zeiten (Tra i Tempi) di Friedrich Gogarten (1887 -1967), scritto che costituisce il manifesto della prima «teologia dialettica», detta anche teologia della crisi, che nel primo dopoguerra novecentesco si pose il compito di ripensare la teologia (e sarà anche il titolo dell'omonima Rivista teologica fondata dallo stesso Gogarten).
Il Lessico è davvero ampio, inevitabilmente non poteva essere esaustivo, le brevi (qualche volta anche troppo!) note dell'edizione italiana a volte aiutano a completare i dati, a volte invece sono incomplete o, in alcuni casi, vi è assenza dell'indicazione delle relative traduzioni italiane; occorre comunque notare che per l'impianto generale dell'opera siamo davanti ad un testo, come già segnalato, di assoluto riferimento.
Un'opera generale, questo
Lessico delle Opere Teologiche, di storia della teologia che s'inserisce, per quanto riguarda l'edizione italiana, nella vasta produzione di alta divulgazione teologica dell'editrice Queriniana, e che fa
pendant con il
Lessico dei Teologi. Dai Padri della Chiesa ai nostri giorni, a cura di Wilfried Härle – Harald Wagner, e anche con il
Lessico di Teologia Sistematica, a cura di Wolfgang Beinert, nonché con la prestigiosa collana «Biblioteca di Teologia Contemporanea (BTC)», tutte pubblicazioni della stessa casa editrice.
L'avventura teologica continua, ne abbiamo bisogno ed esprimiamo gratitudine per questo.
[testo redatto da M. Abbà]
© 2016 by Rivista Teologica di Lugano 1/2016, 199-201
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