05/03/2009
129. Dichiarazione in occasione della remissione della scomunica alla Fraternità sacerdotale San Pio X a cura del Comitato internazionale di direzione e degli editori di Concilium
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Di fronte alla revoca della scomunica ai quattro vescovi della Fraternità sacerdotale San Pio X, a fronte del ripetuto diniego da parte di Richard Williamson, uno dei vescovi interessati, dell’uccisione di sei milioni di ebrei, molti di loro nella camere a gas dei campi di sterminio nazisti, e posti di fronte all’abominio che ciò ha generato entro e al di fuori della chiesa cattolica romana, noi, Comitato internazionale di direzione ed editori di Concilium - Rivista internazionale di teologia ci sentiamo obbligati:


• a riaffermare il nostro impegno a rafforzare il corso intrapreso dalla chiesa cattolica romana con il concilio Vaticano II (1962-1965): “leggere i segni dei tempi” alla luce del vangelo;

• a esprimere la nostra convinzione che il dialogo con le altre religioni e tradizioni spirituali è un aspetto importante dell’eredità del concilio e che il dialogo con gli ebrei rappresenta un obbligo speciale «essendo tanto grande il patrimonio spirituale comune ai cristiani e agli ebrei», come attesta la dichiarazione sulle relazioni della chiesa con le religioni non cristiane Nostra aetate (n. 4);

• a sottolineare che riconoscere e confessare le responsabilità dei cattolici, delle loro guide e della chiesa nelle grandi atrocità e catastrofi della storia umana è un aspetto importante del nuovo corso iniziato dal concilio, e che il messaggio di Nostra aetate sulla «chiesa […] che memore del patrimonio che essa ha in comune con gli ebrei […] deplora gli odi, le persecuzioni e tutte le manifestazioni dell’antisemitismo dirette contro gli ebrei in ogni tempo e da chiunque» è credibile solo se è accompagnato dal pentimento su ciò che è stato detto o fatto in passato;

• ad affermare che, di fronte al fatto che molte persone, le quali vivono in conflitto con quanto è presentato come insegnamento ufficiale, trovano orecchi sordi nel confronto con la gerarchia della chiesa cattolica romana, siamo estremamente a disagio verso la revoca della scomunica ai vescovi della Fraternità sacerdotale San Pio X che rifiutano il concilio Vaticano II in generale e Nostra aetate in particolare, e le cui guide e le cui figure rappresentative hanno ripetutamente difeso l’idea che tutti gli ebrei, compresi quanti vivono al presente, sono responsabili della morte di Gesù Cristo se non lo confessano in modo esplicito come il Messia, e che gli ebrei sono giustamente puniti da Dio per mezzo della loro storia in corso fatta di persecuzione e di sofferenza.


Il dibattito intenso e a livello mondiale dopo la decisione di papa Benedetto XVI di revocare la scomunica alla Fraternità sacerdotale San Pio X è per noi sprone e incoraggiamento ad andare avanti nello sviluppo di una teologia aperta a qualunque cosa e ovunque la verità ci può condurre, sebbene non sempre sappiamo verso dove ed essendo inoltre consapevoli che il sentiero non sarà sempre piano. Ma crediamo sinceramente come parte della nostra fede cristiana e cattolica il fatto che solo la verità ci renderà liberi (Gv 8,32).


Concilium - Rivista internazionale di teologia
Comitato internazionale di direzione e degli editori





© 2009 by Teologi@Internet
Traduzione dall'inglese di Guido Ferrari
Forum teologico, a cura di Rosino Gibellini
Editrice Queriniana, Brescia (UE)
Teologi@Internet: giornale telematico fondato da Rosino Gibellini