22/12/2006
81. Arrivo di Dio di Joseph Ratzinger
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Dalla strenna natalizia

Toccati dall'invisibile

di Joseph Ratzinger

dove il teologo propone 365 pensieri, uno per ogni giorno dell’anno, tratti dalle pagine teologiche e spirituali delle sue opere.




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La festa originaria della cristianità non è Natale, ma Pasqua: solo la risurrezione del Signore è stata l’irruzione di una nuova vita e così l’inizio della chiesa. Che Gesù sia nato il 25 dicembre, lo ha sicuramente fissato per la prima volta Ippolito di Roma nel suo commento a Daniele, scritto all’incirca nell’anno 204 d.C. In questo giorno veniva allora celebrata la festa della consacrazione del tempio, introdotta da Giuda Maccabeo nell’anno 164 a.C., e la data di nascita di Gesù simbolizzerebbe così, allo stesso tempo, il fatto che con lui, che sorge come luce di Dio nella notte invernale, è avvenuta la vera consacrazione del tempio – l’arrivo di Dio nel mezzo di questa terra. Il particolare calore che nella festa di Natale ci tocca tanto da superare ampiamente, nel cuore della cristianità, Pasqua si è in verità sviluppato soltanto nel Medioevo e qui è stato Francesco d’Assisi che, col suo profondo amore per l’uomo Gesù, per l’Emmanuele – il Dio con noi – ha contribuito a introdurre questa novità. Nella sua biografia di Francesco, Tommaso da Celano racconta quanto segue: «Al di sopra di tutte le altre solennità celebrava con ineffabile premura il Natale del Bambin Gesù e chiamava festa delle feste il giorno in cui Dio, fatto piccolo infante, aveva succhiato a un seno materno». In questo modo Gesù Bambino è diventato così vicino che noi gli diamo del tu senza alcun timore e nell’immediatezza dell’accesso al cuore infantile possiamo trattarlo con confidenza.




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