15/01/2025
575. ALLA RICERCA DI UN RIFUGIO "DI SENSO" di Thomas Brose
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L’inizio di un nuovo anno per molti è spesso accompagnato da buoni propositi e da un desiderio di cambiamento. Ma dove sentirsi veramente a casa? Proponiamo alle nostre lettrici e lettori di Teologi@Internet alcune brevi riflessioni di Thomas Brose, tratte da Herder Korrespondenz.

Il prof. Brose insegna filosofia a Berlino, è membro dell’Accademia europea delle scienze e delle arti, è altresì vicepresidente della Guardini Stiftung e fondatore della Berliner Bibliothek. Religion – Kultur – Wissenschaft.




 

«Ci abiti o ci vivi?»: con questo slogan a effetto una nota catena di negozi per l’arredamento ha pubblicizzato i propri prodotti. Quasi tutti conosciamo modi di dire simili a questo, ci risuonano in testa regolarmente. Ma perché? Perché i messaggi pubblicitari colpiscono al cuore, fotografano le nostre emozioni più profonde!

Potrebbe essere un buon proposito per quest’anno: provare a vivere di più? Credo che le persone non desiderino solo avere un tetto sopra la testa, ma siano alla ricerca di un luogo in cui sentirsi davvero e autenticamente a casa.

È probabile che i pubblicitari dell’IKEA non siano consapevoli di aver toccato, con il loro slogan, le corde più profonde delle persone. All’inizio di un nuovo anno – perlomeno a me succede – siamo più aperti alle grandi domande e al desiderio di cambiare la nostra vita. Ma come riuscirci, in un’epoca che per molti è di crisi, in cui l’umanità è minacciata da tante guerre?

Nonostante un’esistenza spensierata, “arredata” con tutti i comfort, si sta diffondendo, soprattutto nei contesti sociali più benestanti, un sentimento di horror vacui e di ansia. Il concetto del “vivi bene, vivi meglio” sembra ormai essere giunto al limite. Si può avere una splendida dimora e, ciononostante, non sentirsi a casa. Offrire un rifugio (per così dire) “di senso” alle donne e agli uomini, ma anche ai bambini, in un tempo di grandi tensioni, rimane la sfida più grande per una “Chiesa nel mondo di oggi”.

Forse dovremmo iniziare con la cosa più semplice e, allo stesso tempo, più difficile, ricordando quell’unica Parola, che è molto di più di una “voce del dizionario”: Dio! Così scrive Rahner: «Se la parola “Dio” cadesse nella dimenticanza, l’uomo si dimenticherebbe completamente, perdendosi dietro le singole cose del suo mondo e della sua esistenza». In altre parole: senza un’àncora nell’Assoluto, non vi è neppure una vita buona in questo mondo.






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