01/02/2023
527. AAA: CERCASI VOLONTARIO/A CUI DEDICARE UN LIBRO SUL PRINCIPE DELLE TENEBRE Intervista a Ryan Stokes
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Fresco di stampa, questo Satana a firma di Ryan Stokes rintraccia nei testi antichi – biblici e non – la comparsa e l’evoluzione di quella che potremmo chiamare una mitologia degli spiriti maligni. Si tratta infatti di un autorevole studio sulla storia dell’Avversario per eccellenza: delle credenze su di lui e del loro sviluppo storico. Uno strumento utile e prezioso tanto per chi si interessa di Bibbia, quanto per chi è impegnato in ambito pastorale, tanto per i teologi di professione quanto per gli insegnanti di religione. Ricca di informazioni e al tempo stesso assai leggibile, l’indagine di Stokes aggiorna in modo importante sulla comparsa della figura di Satana nel contesto precristiano, «svelando molteplici sfumature di fenomeni quali la tentazione, il peccato e il male potenzialmente fatale che sin dai tempi antichi hanno afflitto l’umanità e ancora oggi sono senz’altro tra noi» (dalla Prefazione di John J. Collins).
Nella breve e simpatica intervista che segue, rilasciata ai colleghi dell’Editrice Eerdmans, l’Autore di questo studio racconta della sua ricerca e racconta anche un po’ di sé.

 

Cosa fa di Satana un contributo unico?

Con questo libro era mia intenzione scrivere una storia delle credenze che circolano riguardo a Satana che resistesse alla tentazione (dico sul serio, non è un gioco di parole!) di leggere nei libri biblici e in altri testi primitivi una teologia cristiana appartenente a epoche successive. Ho cercato di mostrare chi è veramente Satana in quei testi e come sono cambiate le idee su di lui nel corso del tempo. Sebbene ci siano molte pubblicazioni su Satana, la maggior parte di esse si limita a riproporre quel che dice la tradizione su chi e come egli fosse. Persino gli studiosi del giudaismo e del cristianesimo antico hanno spesso inavvertitamente letto nella letteratura primitiva delle credenze successive. Satana, dunque, riconsidera le affermazioni dei primissimi scritti su Satana e disvela il racconto sorprendente di come questa figura sia nata e si sia sviluppata nelle menti degli antichi pensatori religiosi e dal loro confronto con i problemi del peccato e della sofferenza.

 

Cosa spera che i lettori imparino da questo suo libro?

Mi auguro che i lettori possano apprezzare la complessità della figura di Satana nella letteratura biblica e nei testi antichi. Normalmente Satana è identificato con il Nemico. Sebbene questa idea sia riscontrabile in alcuni dei testi antichi, c’è molto più di questo. In certi scritti, in effetti, Satana è il nemico di Dio. In altri, tuttavia, Satana lavora per Dio. In alcuni testi egli punisce i peccatori infliggendo loro del male fisico. Altrove sottopone a tentazione, mette alla prova o attacca in altra maniera i giusti. Sebbene Satana non offra una teologia biblica su questo personaggio, spero che si riveli sia una complicazione sia un aiuto per il lavoro dei teologi e di altri lettori, che desiderano sapere cosa dice la Bibbia su Satana e sul rapporto tra Dio e il male sovrumano.

 

Quali sfide ha dovuto affrontare, nella stesura di Satana?

Questa domanda mi viene posta piuttosto di frequente: mi chiedono se ho trovato una qualche opposizione spirituale maligna mentre lavoravo a questo libro. Non posso affermarlo. Una sfida imprevista è stato pensare a chi dedicare il libro: in pochi, nella mia cerchia di conoscenze, sarebbero felici di vedersi dedicato un libro sul Principe delle tenebre! 

 

Quale libro si è rivelato più importante nel suo percorso formativo e di vita?

Senza ombra di dubbio il volume di Jim Charlesworth, Gli pseudepigrafi dell’Antico Testamento (ed. orig., 1985; ed. it., 1990). La lettura di altri testi religiosi antichi della stessa epoca della Bibbia mi ha aperto gli occhi sui discorsi nei quali era coinvolta la letteratura biblica. Quella scoperta ha trasformato il mio approccio all’interpretazione della Bibbia. Oggi, nel mio modo abituale di leggere la Bibbia mi chiedo come un passo interagisce con le idee di altri testi, sia interni sia esterni alla Bibbia. Una lettura che non tenesse adeguatamente conto del contesto letterario e teologico della Bibbia corre il rischio di essere, ahimè, disinformata.

 

Lei cosa fa quando non scrive, legge o insegna?

Mi piace passare il tempo libero con mia moglie e i nostri figli; vado a correre. Inoltre sto imparando a suonare il banjo a cinque corde.






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