«Un ponderoso volume che imposta la riflessione in forma originale. Non segue infatti la ripartizione tipica dei manuali per la scuola: la Scrittura, la storia del pensiero, la riflessione sistematica. Procede piuttosto per questioni. Il metodo scelto corrisponde a una concezione di teologia che l'autore vuoi proporre: una teologia 'sovversiva', cioè a servizio, che apra all'uomo religioso divenuto adulto “la ricchezza delle tradizioni bibliche e mistiche, affinché egli vi possa trovare ciò che lo aiuta, ciò che ora gli può essere di 'ispirazione', che può divenire per lui fonte spirituale”. Il volume procede in un confronto serrato con le domande che sgorgano dall'esperienza degli umani e con le risposte che a tali domande sono state offerte sia dalla tradizione biblica sia dal pensiero teologico e filosofico nel corso dei secoli. Punto di avvio è la questione della nominazione di Dio e quindi della possibilità di conoscerne le caratteristiche, i luoghi di presenza, l'azione nel mondo, nonché l'originalità di Lui confessata nel cristianesimo. Nulla viene dato per scontato. Il lettore si trova di fronte a una forza argomentativa coerente, che deriva dalla convinzione dell'Autore di dover offrire un discorso vincolante su Dio, lontano dalle derive fondamentaliste, ma pure da quelle che in nome delle fede semplice si limitano a raccontare la 'propria esperienza'. La fatica che il lettore affronta è ampiamente ripagata: alla fine, pur senza esserne costretto, giunge alla conclusione che la fede nel Dio di Gesù Cristo è plausibile e sa stare in faccia a ogni tentativo di destituzione di valore derivante dall'ateismo classico, analitico o di matrice scientista, come anche in faccia alle provocazioni che vengono dall'esperienza del male. In tal senso l'opera si presenta come un arduo strumento per la pastorale, quando questa è pensata come attività che renda ragione alla fede cristiana».
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Orientamenti Bibliografici 45/2015