«In questo volume, piccolo per mole ma denso di contenuti, l’Autore ci offre una sintetica ricostruzione del percorso storico della grande corrente filosofica dell’ermeneutica, dedicando i singoli capitoli alle sue figure più rappresentative: Schleiermacher e Dilthey, Heidegger, Bultmann, Gadamer, Betti e Habermas, Ricoeur, Derrida, Rorty e Vattimo. […] Pur all’interno di una rigorosa e obiettiva ricostruzione di un percorso storico, l’Autore fa intravvedere il suo orientamento filosofico, sottolineando, sulla scia di Gadamer e contro il nominalismo del pensiero moderno che riduce il linguaggio a strumento del soggetto sovrano, il carattere veritativo e universale dell’ermeneutica e la sua portata ontologica. Secondo tale prospettiva gli esseri umani vivono nell’elemento indispensabile del senso, di un senso che "è sempre il senso delle cose stesse, di ciò che esse vogliono dire, un senso che supera le nostre povere interpretazioni e l’orizzonte limitato, ma, grazie a Dio, sempre estensibile del nostro linguaggio" (p. 151)».
V. Bortolin, in
Studia Patavina 60/2 (2013) 497s.